Comunicato stampa

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Villanova d’Asti entra ufficialmente nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese: la gallina bionda diventa protagonista

Piemonte, 3 settembre 2024 – Il Distretto del Cibo amplia la sua offerta di prodotti tipici accogliendo il Comune di Villanova d’Asti. «Con grande orgoglio, annunciamo che Villanova d’Asti è ufficialmente entrata a far parte del Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, rafforzando il legame tra i comuni del territorio e valorizzando ulteriormente le eccellenze gastronomiche locali. Questo passo rappresenta un’importante opportunità per promuovere e tutelare le tradizioni culinarie della nostra zona, con un particolare focus sulla Gallina Bionda, piatto tipico di Villanova d’Asti», commenta Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese. Il Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, noto per la sua attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto delle tradizioni, accoglie Villanova d’Asti come nuovo membro, arricchendo il proprio patrimonio gastronomico con la Gallina Bionda, simbolo della cucina locale. Questo prodotto, che si celebra ogni anno a ottobre con la sagra “Elogio della Bionda”, è rinomato per la sua delicatezza e autenticità, rappresenta al meglio l’identità culinaria del nostro territorio e diventerà una delle pietanze di punta del Distretto. La Bionda piemontese era un tempo molto diffusa in Piemonte. Negli anni Sessanta del Novecento industrializzazione e agricoltura intensiva causarono il declino della razza, che è adatta solo per l’allevamento in libertà. Il suo recuperò iniziò nel 1999. Alla Bionda piemontese è stato conferito lo statuto di prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.) «Questo traguardo non rappresenta solo un riconoscimento del nostro impegno nella valorizzazione della nostra tradizione agricola e gastronomica, ma sottolinea soprattutto il profondo legame territoriale che storicamente ci unisce al Pianalto», conferma Roberto Peretti sindaco di Villanova d’Asti. L’ingresso di Villanova d’Asti nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese rappresenta infatti un’importante tappa nel percorso di promozione delle eccellenze locali e si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del territorio, attraverso iniziative volte a sostenere la filiera agroalimentare e a promuovere il turismo enogastronomico. Villanova è da sempre conosciuta per la produzione, l’allevamento e la vendita della gallina bionda, un simbolo non solo del comune di Villanova ma dell’intera area del Chierese e Carmagnolese. Tuttavia, il legame di Villanova con questo territorio va ben oltre l’aspetto produttivo: «È un legame che affonda le radici nella geologia e nella morfologia del nostro paesaggio, con il rio Banna che unisce Santena a Villanova e rafforza questa connessione naturale tra le nostre comunità – prosegue Peretti – Storicamente, Villanova è stata associata all’Altopiano del Poirinese, non a quello del Monferrato. Questo dettaglio è di fondamentale importanza poiché dimostra come, già in passato, la comunità Villanovese fosse integrata e unita a quella del Pianalto. Anche dal punto di vista storico, Villanova ha sempre mantenuto una relazione speciale con il Chierese-Carmagnolese, un legame che risale ai tempi dei Savoia e del marchesato di Saluzzo. La nostra tradizione di allevamento della gallina bionda, un animale che ha attraversato i secoli e che era presente sia nel nostro territorio che nei possedimenti dei Savoia, testimonia la nostra connessione storica e culturale con questo territorio». Non va dimenticato, inoltre, l’importanza del grano biondo, un altro prodotto tipico che da secoli viene coltivato nelle nostre terre e distribuito nel Pianalto e del Chierese Carmagnolese. Questo cereale rappresenta un altro filo conduttore tra Villanova e le comunità circostanti, un legame che rafforza ulteriormente l’identità condivisa. Ghio prosegue: «Siamo estremamente felici di accogliere Villanova d’Asti all’interno del nostro Distretto. La Gallina Bionda è un esempio perfetto di come la nostra terra sappia offrire prodotti di alta qualità, legati a tradizioni secolari. Con questa nuova collaborazione, siamo certi che riusciremo a valorizzare ulteriormente la cultura enogastronomica del territorio, creando nuove opportunità di crescita per tutti i comuni coinvolti». Conclude Ghio: «L’ingresso di Villanova nel distretto del Cibo del Chierese Carmagnolese non è solo una formalità, ma il riconoscimento di una storia comune, di tradizioni condivise e di una geografia che ci unisce profondamente. Siamo fieri di poter continuare a coltivare questi legami, portando avanti con orgoglio le nostre tradizioni, e guardando al futuro con la consapevolezza delle nostre radici storiche» Photocredit: Wikipedia

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Montaldo Torinese celebra il cibo come bene individuale e collettivo

“Siamo ciò che mangiamo: cibo come bene individuale, cibo come bene pubblico”, il convegno incentrato sul cibo e sulla sua relazione con la società e con il territorio si terrà sabato 13 aprile 2024 al Palazzo Civico in Via Trinità, 17 di Montaldo Torinese alle ore 9:45. Il cibo è spesso considerato solo come un prodotto. In realtà è molto di più, è un aspetto centrale della vita individuale e collettiva. «L’evento riflette la necessità di approfondire i temi legati al cibo, elevandolo a elemento centrale della vita individuale e collettiva per uscire dagli schemi tradizionali che lo classificano solo come prodotto», afferma Sergio Gaiotti, sindaco del Comune di Montaldo Torinese. Il cibo come bene individuale e collettivo, la salute alimentare, l’adozione di un approccio sostenibile e consapevole verso ciò che mangiamo sono solo alcuni degli argomenti che verranno trattati durante l’evento patrocinato dal Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Il cibo e i suoi legami Il convegno, coordinato dal dottor Giovanni Porcino, porterà il contributo di Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Interverranno anche diversi relatori su aspetti fondamentali del rapporto tra cibo e società, ma anche su dinamiche legate a questioni legali e costituzionali sulla tematica alimentare. Il Prof. Avv. Giorgio Sobrino, professore associato di diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Torino tratterà il tema “Il cibo e la Costituzione” e, proveniente dal medesimo Ateneo, la Proff.ssa Cristiana Peano, professoressa ordinaria di arboricoltura, parlerà del legame tra “Il cibo e il territorio”. Gli altri interventi saranno da parte di due avvocati del Foro di Torino: l’Avv Gabriele Odino che affronterà il tema del “Il cibo e (è) l’interesse pubblico” e l’Avv. Serena Dentico che invece parlerà del legame tra “cibo e ambiente”. «L’evento è aperto a tutti coloro che vorranno prendere parte a una discussione costruttiva su tematiche che riguardano la collettività per riflettere sul legame tra cibo, territorio, ambiente e interesse pubblico», conclude Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e sindaco del Comune di Santena.

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Territori che Nutrono

Il Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese tra i protagonisti di ‘Territori che Nutrono’

Eccellenza, innovazione e sostenibilità sono stati questi i tre punti di forza di “Territori che Nutrono”, evento che ha visto il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese tra i protagonisti. Organizzato dalla Regione Piemonte e dai Distretti del cibo a Torino, l’evento si terrà fino al 23 marzo 2024. Tra le proposte del Distretto c’è l’intenzione di continuare ad assumere un ruolo attivo e di leadership nella promozione di iniziative innovative per sostenere le aziende agricole, i produttori e i cittadini locali. «La partecipazione a ‘Territori che Nutrono’ non è stata solo un’occasione per mettere in luce le eccellenze del nostro territorio, ma anche un momento cruciale per sottolineare l’importanza dei distretti nella promozione di pratiche sostenibili nel settore agroalimentare. È attraverso la collaborazione e il sostegno delle istituzioni e dei nostri partner che possiamo realmente costruire un futuro prospero per la nostra regione, preservando le nostre tradizioni e valorizzando il nostro patrimonio culturale e ambientale» ha dichiarato Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. In un periodo in cui l’attenzione verso la valorizzazione delle risorse locali e la promozione di pratiche sostenibili nel settore agroalimentare è in costante crescita, il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese si è fatto promotore di una discussione che mira a costruire un futuro sostenibile e prospero per l’intera Regione, focalizzandosi sulla valorizzazione delle risorse locali, la promozione delle tradizioni e la tutela del patrimonio culturale e ambientale. Oltre al presidente Roberto Ghio in rappresentanza del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese, erano presenti i membri del consiglio direttivo Elisa Tosco, Claudia Cominotti e Simone Aita. «Durante l’incontro, tra scambi di idee e confronti costruttivi con altri distretti regionali e rappresentanti istituzionali, come l’Assessore Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese ha avuto l’opportunità non solo di promuovere i prodotti di eccellenza del proprio territorio, ma anche di evidenziare il sostegno regionale necessario per il suo sviluppo e la valorizzazione delle sue risorse locali» conclude Ghio.

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Predazione da lupi: la Regione Piemonte apre il bando a sostegno dei danni subiti dagli allevatori piemontesi

Un nuovo bando a sostegno degli agricoltori piemontesi per difendersi dai danni da predazione da lupi con una copertura finanziaria complessiva di 270 mila euro di fondi regionali. L’Assessorato regionale all’Agricoltura e cibo ha aperto il primo bando per l’anno 2023 per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni al patrimonio zootecnico piemontese, con una dotazione finanziaria complessiva di 270 mila euro di fondi regionali.Fino al 15 dicembre 2023, data di scadenza del bando, gli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini o altre specie di interesse zootecnico sul territorio regionale possono presentare domanda di contributo per l’indennizzo dei capi predati, sia per gli animali uccisi sia per gli animali feriti e dispersi, nel periodo dal 01/01/2023 al 30/09/2023.“Con il bando diamo aiuti concreti e sicuramente attesi dai nostri allevatori piemontesi in merito agli attacchi al bestiame da parte dei lupi. Si tratta della prima dotazione finanziaria con fondi regionali per il 2023 e nei prossimi mesi aprirà un secondo bando a copertura dei risarcimenti per la perdita dei capi al pascolo a fine stagione”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al linkIn aiuto agli allevatori, ad aprile 2023 è stato aperto il bando regionale dello sviluppo rurale 2023-2027 (intervento SRA-ACA17) con 1 milione e 350 mila euro di risorse, per le misure di difesa del bestiame al pascolo per evitare gli attacchi da fauna selvatica e migliorare la reciproca convivenza.

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Pralormo è Spiga Verde 2023

Pralormo è Spiga Verde del 2023, il riconoscimento dei borghi sostenibili. Giunta all’ottava edizione, l’iniziativa è realizzata da FEE (Foundation for Environmental Education) in collaborazione con Confagricoltura, con lo scopo di promuovere la qualità e sostenibilità delle aree rurali. Nell’edizione 2023 a trionfare è il Piemonte. Sulle 72 località selezionate in tutta Italia alle quali è stato riconosciuto il titolo, 12 borghi sono piemontesi e tra questi anche il Comune di Pralormo giunto al quinto anno consecutivo.Gli indicatori vengono identificati da FEE Italia e Confagricoltura. Tra gli elementi valutati, visionabili sul sito di Confagricoltura, per l’assegnazione del titolo c’è la propensione all’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Complimenti al Comune di Pralormo per l’ottimo risultato ottenuto! Un grande traguardo anche per il Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese e di tutti i 25 comuni che ne fanno parte

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Grandinata del 6 luglio: ricognizione dei danni

Ricognizione dei danni all’agricoltura per la richiesta di risarcimenti dopo la grandinata del 6 luglio scorso. Le Amministrazione comunali di Santena, Pancalieri e Carignano hanno approvato la pubblicazione del modulo dedicato alle aziende agricole per la ricognizione dei danni subiti lo scorso 6 luglio.«Il documento, scaricabile sui siti comunali, permetterà di stilare un elenco dei danni subiti dagli agricoltori nella grandinata di due settimane fa» spiega il Roberto Ghio presidente del Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese.Il Comune è il primo ente che deve inoltrare la segnalazione danni alla Regione, così da permettere ai funzionari regionali di delimitare l’area delle zone colpite dalla grandine e segnalarle al ministero. Quest’ultimo, in deroga, potrà decidere, vista l’eccezionalità dell’evento, di concedere un risarcimento agli agricoltori con terreni danneggiati.«Grazie alla compilazione di questo modulo – conclude Ghio – gli agricoltori del territorio potranno inoltrare le richieste di risarcimento di cui i sindaci si faranno da tramite con gli uffici regionali che hanno richiesto lo stato di calamità naturale».

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Grandinata Santena

Maltempo: stato di calamità richiesto per Santena

Santena colpita da una pesante grandinata: richiesto lo stato di calamità. La grandinata che ha colpito la Città di Santena ha lasciato dei forti danni all’agricoltura e anche alla città. «È importante agire in queste situazioni con prontezza per evitare disagi. L’agricoltura è uno dei motori della nostra economia ed è fondamentale tutelarla» commenta Roberto Ghio, sindaco della città di Santena e presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. «Voglio rassicurare gli agricoltori dicendo loro che ci stiamo muovendo con velocità. Martedì mattina accompagnerò personalmente il funzionario regionale a controllare i danni causati». Le grandinate che hanno colpito Santena ma anche città vicine come Poirino sono state intense e significative: le coltivazioni delle due città sono a rischio, con un impatto importante anche sui rincari per i cittadini. «Voglio ringraziare il presidente Cirio e l’assessore Protopapa per la velocità di azione. È importante che ai coltivatori e alle aziende agricole vengano riconosciuti i danni e che siano risarciti nella giusta maniera».

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