Chieri

Fiera di San Martino

La Fiera di San Martino a Chieri: tradizione, sostenibilità e innovazione

Anche quest’anno, Chieri si prepara ad accogliere la storica Fiera di San Martino, che dal 9 al 12 novembre animerà le piazze e le vie cittadine. Questa fiera, che ha raggiunto la sua 46° edizione, è una celebrazione delle radici agricole del territorio, proiettata al futuro grazie a un programma ricco di eventi e iniziative che uniscono tradizione e innovazione, con un’attenzione particolare alla sostenibilità. L’edizione di quest’anno promette di coinvolgere cittadini e visitatori con un’ampia gamma di eventi, dalle degustazioni enogastronomiche agli spettacoli, passando per convegni sull’agricoltura sostenibile e momenti dedicati ai più piccoli. La fiera è organizzata in collaborazione con il Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese, un’associazione territoriale che promuove la qualità e sostenibilità delle risorse locali, ponendo l’accento su una filiera agricola responsabile e valorizzando le eccellenze locali. Il programma della Fiera: eventi per tutti Sapori in Fiera, che si terrà in Piazza Cavour, sarà il fulcro enogastronomico della manifestazione. Qui, produttori locali offriranno al pubblico degustazioni dei prodotti tipici, dai formaggi e salumi alle specialità dolciarie come il celebre Galucio ‘d Cher, un dolce a forma di galletto che fino agli anni ’70 era molto amato dai bambini. Il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese sarà protagonista, promuovendo le sue eccellenze alimentari e offrendo l’occasione di scoprire le tipicità del territorio, tra cui la Freisa di Chieri, uno dei vini DOC che rappresenta l’identità enologica locale. La sostenibilità sarà uno dei temi centrali dell’edizione, con due importanti convegni: “Il nuovo ruolo dell’agricoltura al servizio delle comunità e dell’ambiente” e “Coltivare il futuro: etica e innovazione nell’agricoltura sostenibile”, organizzati con il supporto del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e del Politecnico di Torino. Questi incontri metteranno in evidenza come l’agricoltura possa rispondere alle sfide ambientali e sociali attuali, contribuendo alla tutela del territorio e al benessere delle comunità locali. Cultura e divertimento per tutta la famiglia Oltre alle proposte enogastronomiche, la Fiera di San Martino offrirà un ventaglio di attività culturali e di intrattenimento, adatte a tutta la famiglia. Uno spettacolo comico in lingua piemontese darà il via ufficiale alla manifestazione il 8 novembre, mentre durante il weekend saranno proposti laboratori per bambini, spettacoli itineranti, e un’esposizione di piccoli animali e macchinari agricoli. Inoltre, la biciclettata organizzata in collaborazione con il Distretto del Cibo consentirà di esplorare le bellezze paesaggistiche e storiche del Chierese. Gli amanti della gastronomia potranno partecipare a masterclass di spillatura di birra, laboratori di panificazione e show cooking dedicati a prodotti locali. I ristoranti e i locali di Chieri proporranno nei loro menù piatti speciali con ingredienti forniti dai produttori del Distretto del Cibo, offrendo un’esperienza culinaria che rappresenta l’essenza del territorio. La Fiera di San Martino è molto più di un evento fieristico: rappresenta un’occasione per riscoprire il legame con il territorio e per sostenere l’economia locale, grazie anche alla presenza di Ascom Chieri e alle attività di sensibilizzazione verso il commercio locale. I visitatori potranno apprezzare la ricchezza culturale, storica e gastronomica del Chierese, immersi in un clima di festa e condivisione. Con il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Camera di Commercio di Torino e del MAB Unesco Collina Po, la Fiera di San Martino si riconferma un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire le eccellenze di Chieri, con uno sguardo attento alla sostenibilità, in sinergia con il Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese.

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eccellenza territoriale

Doppio appuntamento per promuovere l’eccellenza territoriale

Celebrare il paesaggio e le ricchezze che offre a sostegno dell’eccellenza territoriale. “Territori che nutrono” e il “Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese si presenta” mettono in luce le prelibatezze culinarie e le tradizioni locali. I due appuntamenti si svolgeranno sabato 23 marzo a Spazio Gusto in Via Vittorio Emanuele II 40/A, Chieri.  “Territori che nutrono”, fissato per le ore 15:30, è organizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo. L’appuntamento riunisce i rappresentanti a livello nazionale della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo, Distretti italiani e Distretti del Cibo riconosciuti dalla Regione Piemonte. I partecipanti potranno esplorare le tipicità culinarie del Distretto del Cibo Chierese, del Distretto del Cibo e del Vino della Serra Morenica e Naviglio di Ivrea. «Sarà un viaggio suggestivo attraverso i paesaggi collinari del torinese e del cuneese per scoprire il patrimonio culinario, le ricchezze storiche e culturali di queste terre», dichiara Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese e sindaco del Comune di Santena.  Il secondo appuntamento Alle ore 21:00, il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese si presenta al Festival del Paesaggio organizzato dalla Fondazione di Comunità Chierese. Sarà l’occasione per incontrare e confrontarsi con Ivana Gaveglio, sindaca della Città di Carmagnola, Alessandro Sicchiero, sindaco della Città di Chieri e Roberto Ghio, presidente del Distretto e sindaco del Comune di Santena. L’evento, moderato da Davide Murgese, sarà una chiacchierata aperta alla cittadinanza. Con lo scopo di discutere sulla valorizzazione del territorio, sulle eccellenze enogastronomiche e sulle prospettive future, presentando le iniziative per il prossimo anno. «Questo appuntamento favorisce una maggior consapevolezza circa il lavoro del Distretto, di quelli che sono i suoi obiettivi e le sue strategie. La partecipazione attiva è fondamentale per sensibilizzare sempre più persone sul valore inestimabile di ciò che ci circonda attraverso un dialogo costruttivo e un’azione collettiva», conclude Ghio.

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