Comunicati Stampa

Predazione da lupi: la Regione Piemonte apre il bando a sostegno dei danni subiti dagli allevatori piemontesi

Un nuovo bando a sostegno degli agricoltori piemontesi per difendersi dai danni da predazione da lupi con una copertura finanziaria complessiva di 270 mila euro di fondi regionali. L’Assessorato regionale all’Agricoltura e cibo ha aperto il primo bando per l’anno 2023 per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni al patrimonio zootecnico piemontese, con una dotazione finanziaria complessiva di 270 mila euro di fondi regionali.Fino al 15 dicembre 2023, data di scadenza del bando, gli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini o altre specie di interesse zootecnico sul territorio regionale possono presentare domanda di contributo per l’indennizzo dei capi predati, sia per gli animali uccisi sia per gli animali feriti e dispersi, nel periodo dal 01/01/2023 al 30/09/2023.“Con il bando diamo aiuti concreti e sicuramente attesi dai nostri allevatori piemontesi in merito agli attacchi al bestiame da parte dei lupi. Si tratta della prima dotazione finanziaria con fondi regionali per il 2023 e nei prossimi mesi aprirà un secondo bando a copertura dei risarcimenti per la perdita dei capi al pascolo a fine stagione”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al linkIn aiuto agli allevatori, ad aprile 2023 è stato aperto il bando regionale dello sviluppo rurale 2023-2027 (intervento SRA-ACA17) con 1 milione e 350 mila euro di risorse, per le misure di difesa del bestiame al pascolo per evitare gli attacchi da fauna selvatica e migliorare la reciproca convivenza.

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Tre nuovi gruppi di lavoro e un nuovo comune: le novità del Distretto del Cibo del Chierese – Carmagnolese

Tre nuovi gruppi di lavoro e un nuovo comune: è tempo di novità nel Distretto del Cibo del Chierese – Carmagnolese. Durante la riunione del direttivo del Distretto del Cibo del Chierese – Carmagnolese, dei giorni scorsi, è stata discussa la creazione di tre gruppi di lavoro che si occuperanno dello sviluppo di progetti dedicati alla comunicazione e formazione territoriale, alla valorizzazione del prodotto tipico e all’agro ambiente. I gruppi di lavoro, composti da sindaci e rappresentanti delle realtà dove opera il Distretto, saranno finalizzati alla promozione dei prodotti, ma anche del territorio di cui fanno parte, per consolidare un’identità territoriale, culla di eccellenze e tradizioni.Il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese infatti oltre a essere un logo, come è stato affermato durante la riunione, può diventare un marchio per identificare dei prodotti di qualità, ma per raggiungere questo obiettivo è necessario lavorare sul presente.Nell’ incontro è stato evidenziato che tutti i comuni associati concordano sulla necessità di coinvolgere produttori attenti alla qualità, alla comunicazione e, allo stesso tempo, motivare e rendere partecipi alcune categorie di consumatori prima di altre, attraverso una comunicazione efficace coinvolgendo ristoratori e scuole. «Per avere un’identità di territorio bisogna costruire una narrazione affinché nelle scuole i ragazzi siano orgogliosi di vivere in questo territorio e abbiano consapevolezza». Ha sottolineato Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo del Chierese – Carmagnolese.  Una narrazione che diventata essenziale nel sottolineare il filo rosso che unisce i Comuni che ne fanno parte: «Ad oggi sono 26, ma entro l’anno vuole aggiugersene un altro – anticipa Ghio- Buttigliera d’Asti. Questa richiesta dimostra quanto sia sentita l’importanza di fare rete e quanto questo progetto possa davvero essere la chiave di volta per far decollare il nostro territorio.» Focus anche sui mercati in quanto veicoli dell’immagine del Distretto e canale commerciale dei suoi prodotti.La creazione dei tavoli di lavoro diventa così fondamentale per promuovere l’uso sostenibile delle risorse e anche definire quali sono i progetti da candidare sui bandi in un’ottica di coprogettazione con tutti gli attori.«Questi tavoli di lavoro sono un anello di congiunzione tra l’associazione dei produttori, i produttori e i prodotti – conclude Ghio – finalizzati alla valorizzazione delle nostre eccellenze, tutelando allo stesso tempo sia l’azienda sia il consumatore, ma anche il nome del Distretto.»

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Costruire Reti e Sinergie

“Costruire Reti e Sinergie” alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola

Costruire reti, attivare sinergie, rafforzare le comunità e fare sistema. Sabato 2 settembre 2023, dalle 16 alle 18, si terrà il convegno “Costruire Reti e Sinergie” nella cornice della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola. L’evento riunisce i rappresentanti dei Distretti del Cibo e della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo per costruire reti, attivare sinergie, rafforzare le comunità e fare sistema con la Consulta nazionale e le Istituzioni per lo sviluppo identitario dei territori. Questo evento offre un’occasione unica per esplorare l’importanza di creare reti solide a livello locale e nazionale. Attraverso la condivisione di esperienze e progetti, si scoprirà come l’unione possa portare a sinergie che favoriscono la crescita e l’eccellenza. La partecipazione dei rappresentanti della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo arricchirà l’evento, fornendo una visione completa e sistematica del panorama culinario. Interverranno per la Regione Piemonte l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa. A rappresentanza della Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo Ignazio Garu, vice presidente dalla Consulta. Saranno diversi i rappresentanti dei Distretti del Cibo riconosciuti dalla Regione Piemonte. Per il Distretto Chierese e Carmagnolese interverrà il presidente Roberto Ghio e Davide Murgese coordinatore attività e assistenza tecnica. Per SIlvio Artuso Comba presidente del Distretto del Cibo del Roero, Massimo Torchio direttore del Mercato del Roero. Per la Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo interverrà Ignazio Garu, vice presidente dalla Consulta. Sarà inoltre presente Roberto Cerrato, Direttore Sito Unesco Langhe Monferrato Roero e Coordinamento Tecnico Distretto del Cibo. Per il CAAT Gianluca Cornelio Meglio, Direttore Generale del Caat Centro Agroalimentare Torino. Interverrà con un contributo video Patrizia Lusi, Presidente Ass. dei Paesaggi Rurali d’Interesse Storico (PRIS). Per il Distretto del cibo e del vino delle Langhe e del Monferrato il direttore Massimo Fiorio. Altri interventi di Franco Parola segretario del Distretto del Cibo Monregalese-Cebano, Domenica Tuninetti presidente del Consorzio del Peperone di Carmagnola, Franco Cominetto per il Distretto del Cibo del Mombarone della Serra Morenica e del Naviglio di Ivrea. A rappresentare il Comune di Carmagnola e Roberto Gerbino assessore alla Protezione Civile, Ambiente e aree verdi, Agricoltura e Attività Produttive di Carmagnola.

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parlormo spiga verde

Pralormo è Spiga Verde 2023

Pralormo è Spiga Verde del 2023, il riconoscimento dei borghi sostenibili. Giunta all’ottava edizione, l’iniziativa è realizzata da FEE (Foundation for Environmental Education) in collaborazione con Confagricoltura, con lo scopo di promuovere la qualità e sostenibilità delle aree rurali. Nell’edizione 2023 a trionfare è il Piemonte. Sulle 72 località selezionate in tutta Italia alle quali è stato riconosciuto il titolo, 12 borghi sono piemontesi e tra questi anche il Comune di Pralormo giunto al quinto anno consecutivo.Gli indicatori vengono identificati da FEE Italia e Confagricoltura. Tra gli elementi valutati, visionabili sul sito di Confagricoltura, per l’assegnazione del titolo c’è la propensione all’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Complimenti al Comune di Pralormo per l’ottimo risultato ottenuto! Un grande traguardo anche per il Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese e di tutti i 25 comuni che ne fanno parte

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grandine agricoltura

Grandinata del 6 luglio: ricognizione dei danni

Ricognizione dei danni all’agricoltura per la richiesta di risarcimenti dopo la grandinata del 6 luglio scorso. Le Amministrazione comunali di Santena, Pancalieri e Carignano hanno approvato la pubblicazione del modulo dedicato alle aziende agricole per la ricognizione dei danni subiti lo scorso 6 luglio.«Il documento, scaricabile sui siti comunali, permetterà di stilare un elenco dei danni subiti dagli agricoltori nella grandinata di due settimane fa» spiega il Roberto Ghio presidente del Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese.Il Comune è il primo ente che deve inoltrare la segnalazione danni alla Regione, così da permettere ai funzionari regionali di delimitare l’area delle zone colpite dalla grandine e segnalarle al ministero. Quest’ultimo, in deroga, potrà decidere, vista l’eccezionalità dell’evento, di concedere un risarcimento agli agricoltori con terreni danneggiati.«Grazie alla compilazione di questo modulo – conclude Ghio – gli agricoltori del territorio potranno inoltrare le richieste di risarcimento di cui i sindaci si faranno da tramite con gli uffici regionali che hanno richiesto lo stato di calamità naturale».

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La grandine colpisce l’agricoltura santenese: sopralluogo dei funzionari della Regione

Si è tenuto, martedì a Santena, il sopralluogo dell’Amministrazione comunale sui campi colpiti dalla grandine dello scorso giovedì. Il sindaco Roberto Ghio ha accompagnato i funzionari della Regione Piemonte per stimare i danni del maltempo. Diverse le regioni di Santena colpite ma è stata soprattutto l’agricoltura a pagare i danni. Sono consistenti quelli alla verdura biologica tra cui bietole, zucchine, carote, insalate e cetrioli, e anche i girasoli. Neanche cavoli, melanzane, zucchine e zucche sono state risparmiate.  Anche i campi di mais sono devastati, un danno che riduce la produzione dei cereali anche del 50 per cento. «La Regione è prontamente intervenuta dopo la nostra segnalazione – afferma Roberto Ghio sindaco di Santena e presidente del Distretto del Cibo Chierese – Carmagnolese – La grandinata del 6 luglio scorso è stata di dimensioni davvero significative.» Dietro mandato del direttore dell’assessorato Agricoltura e cibo Paolo Balocco e, naturalmente, dell’assessore regionale Marco Protopapa, sono intervenuti Ezio Vigliocco e Daniele Troiano, funzionari della Direzione agricoltura della Regione Piemonte per accertarsi dei danni cagionati dalla grandine ai coltivi.Dalla Regione hanno affermato che la normativa non prevede ristori in caso di danni alle colture, salvo la dichiarazione ministeriale dell’eccezionalità dell’evento che può determinare una deroga. A seguito del decreto ministeriale potranno essere prese in considerazione tutte le aziende danneggiate nei vari territori, purché queste abbiano avuto danni superiori al 30 per cento della Plv, Produzione lorda vendibile aziendale. Il Comune è il primo ente che deve inoltrare la segnalazione danni alla Regione. I funzionari regionali delimiteranno l’area delle zone colpite dalla grandine e le segnaleranno al ministero. Proprio il ministero, in deroga, potrà decidere, vista l’eccezionalità dell’evento, di concedere un rimborso agli agricoltori che hanno avuto i coltivi danneggiati dalla grandine. L’entità del rimborso potrà arrivare sino a coprire l’80 per cento del danno totale.Aggiunge il Sindaco: «A fronte di forti grandinate come quella di giovedì che ha interessato un vasto territorio da alcuni comuni del Torinese, delle province di Asti e di Alessandria, fino all’Alta Langa cuneese è importante che tutte le istituzioni si muovano nella medesima direzione. Così stiamo facendo. Comuni, Città metropolitane, Distretto del Cibo e Regione Piemonte: tutti insieme stiamo lavorando per chiedere aiuto al ministero dell’Agricoltura. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – che si è preso l’impegno di non lasciare dietro nessuno – ha già ricevuto, per bocca del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, la disponibilità del Governo ad attivare le procedure per sostenere e aiutare gli agricoltori così duramente colpiti da un evento di portata mai vista». Conclude Ghio: «Noi come comune supporteremo gli agricoltori locali colpiti. A inizio della prossima settimana abbiamo convocato la Commissione agricoltura per censire tutti i danni della grandinata alle coltivazioni. Subito dopo i dati saranno inviati in Regione».

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Grandinata Santena

Maltempo: stato di calamità richiesto per Santena

Santena colpita da una pesante grandinata: richiesto lo stato di calamità. La grandinata che ha colpito la Città di Santena ha lasciato dei forti danni all’agricoltura e anche alla città. «È importante agire in queste situazioni con prontezza per evitare disagi. L’agricoltura è uno dei motori della nostra economia ed è fondamentale tutelarla» commenta Roberto Ghio, sindaco della città di Santena e presidente del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. «Voglio rassicurare gli agricoltori dicendo loro che ci stiamo muovendo con velocità. Martedì mattina accompagnerò personalmente il funzionario regionale a controllare i danni causati». Le grandinate che hanno colpito Santena ma anche città vicine come Poirino sono state intense e significative: le coltivazioni delle due città sono a rischio, con un impatto importante anche sui rincari per i cittadini. «Voglio ringraziare il presidente Cirio e l’assessore Protopapa per la velocità di azione. È importante che ai coltivatori e alle aziende agricole vengano riconosciuti i danni e che siano risarciti nella giusta maniera».

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